Il lavoro nasce dal desiderio di sviluppare attraverso un percorso rituale serio-giocoso un percorso intimo di ascolto dello stato d’animo delle persone che hanno preso parte al rito, allo scopo di rafforzare assieme le forze interne che ciascuno di noi possiede e che può immettere nel reale attraverso una serie di tecniche.

A tal scopo ho allestito una stanza rituale all’interno della camera oscura di fotografia analogica dell’Ex Asilo Filangieri di Napoli in occasione del Grande Vento, festival di arte interdipendente che si è tenuto presso gli spazi del centro di produzione di Napoli nel mese di dicembre 2016.

L’installazione si è consumata nel corso dei tre giorni del festival, ho strutturato l’installazione in due fasi, la prima consiste nella raccolta materiale: registrazione audio della voce delle persone intervenute al rito. In questa prima fase ho adottato una serie di elementi simbolici e giocosi allo scopo d’indurre i partecipanti a porsi in una condizione di ascolto del Sé. Quindi ho chiesto ai partecipanti di formulare i propri sogni mettendo in atto un processo di messa in vita della propria volontà attraverso la voce, sulla base del principio elaborato dal filosofo arabo al-Kindi secondo cui :

[…] I suoni prodotti in atto emettono raggi come ogni altra realtà attuale e per loro tramite agiscono nel mondo degli elementi a stregua delle altre realtà individuali. Ed essendo le differenze fra i suoni innumerevoli, ciascuno, proferito in atto, ha sugli altri oggetti elementari un proprio effetto, diverso da ogni altra cosa; e a loro volta i suoni traggono il proprio effetto dall’armonia celeste, come avviene anche per le piante e le altre realtà, e similmente tali effetti hanno, in diverse circostanze, qualità proprie del tutto diverse le une dalle altre.” [Franco-Zuffi p.59]

Nella seconda fase ho aperto la porta della stanza rituale lasciando che le persone attraversassero liberamente lo spazio allestito come camera rituale, accompagnati dall’audio delle persone intervenute.

Una selezione delle interviste che ho raccolto è presentata qui di seguito e va intesa come traccia parziale del lavoro svolto.